Prendendo spunto dal titolo del festival “Cucine di strada”, mi sorge spontaneo un dilemma: è meglio mangiare una gricia on the road o una inside? Per strada o seduti comodamente in una buona osteria? Un esempio – a caso – da Checco er Carettiere!
Ovviamente sto giocando prendendo a pretesto il titolo della manifestazione suddetta che stà per svolgersi a Roma, ma mangiare in strada un panino, un trancio di pizza o un cartoccio di fritti, quasi quasi riesco a tollerarlo, anche se pretendo qualità comunque, ma la gricia no!!! Mangiare non è solo ingurgitare, mangiare è concedersi una pausa, un momento per sè, per alcuni buongustai è concedersi un piccolo godimento o commettere un peccato di gola, mangiare la Gricia o altri piatti in piedi in mezzo la strada, probabilmente precotti, forse potrà andare bene in paesi dove la cultura del cibo è meno radicata che da noi. Credo che l’Italia sia un paese meraviglioso e che importi con zelo e rapidità le mode che arrivano da oltre oceano, ma con la stessa velocità le dissacri – velocità in questo caso giustificata dalla memoria storica del viziatissimo palato di noi Italiani.